La mostra antologica presentata a Villa dei Cedri nel 1991 vede la nascita del fondo monografico Italo Valenti con un nucleo di opere, in parte donate dall’artista e da Anne Valenti, che documentano la meno nota ma intensa stagione informale del pittore.
Dalla metà degli anni Cinquanta con la svolta verso l’informale, l’indagine di Valenti nella dimensione cosmica, nell’infinito, nel silenzio, raggiunge intensi risultati pittorici, pratica ben rappresentata nelle opere di Villa dei Cedri. La materia-colore diventa non solo la forma stessa, ma il sentimento di una forma che appare misteriosamente.
Il 1959 è l’anno dei primi collages, sviluppati accanto a una costante ricerca pittorica e grafica. Valenti dipingeva le carte che poi tagliava in pezzi facendoli interagire nella composizione. Negli anni 1980, Valenti raggiunge con questa tecnica un alto grado di maturità e si assiste a un importante processo di riduzione degli elementi, in particolare con la polarizzazione cromatica nero-bianco (Noir-blanc, 1984).
Biografia
Italo Valenti nasce nel 1912 a Milano, città nella quale comincia la sua formazione artistica all’Accademia di Brera dal 1933 al 1937 e dove è allievo di Aldo Carpi, prima di diventare professore. Durante la formazione compie anche un viaggio di studi a Parigi e a Bruxelles.
A Milano frequenta artisti e letterati con cui, nel 1938, partecipa alla fondazione del movimento di Corrente, gruppo volto contro il regime fascista e le chiusure culturali ufficiali. Questo periodo vede un cambiamento nella sua produzione artistica: alle opere degli esordi, figurative ed espressioniste con contenuti d’impegno sociale, seguono composizioni con tematiche più intimiste, nate dall’esperienza di Corrente. Tra il 1941 e il 1943 allestisce le prime personali a Milano alla Bottega di Corrente e alla Galleria del Milione, o ancora a Genova nella galleria omonima.
Il suo primo incontro con la Svizzera avviene nel 1950 quando si reca ad Ascona dove frequenta Jean Arp o Remo Rossi. Nel 1952, abbandona le sue attività a Milano e si trasferisce a Locarno-Muralto. Gradualmente, ma più particolarmente a partire del 1957-58, si accosta al linguaggio informale. Parallelamente all’olio, all’acquarello e alla grafica, comincia anche a sviluppare la ricerca artistica sul collage.
Per approfondimenti si veda il sito www.sikart.ch
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