Giulia Napoleone

1936

La donazione di Giulia Napoleone alla Villa dei Cedri di Bellinzona nel 2001 si apre con tre cartelle d’incisioni del 1975 – Trittico, Le tracce, Spazio e Spazio – che colgono il lavoro dell’artista in un momento delicato del suo percorso: Giulia Napoleone non è alle prime prove; ha già alle spalle una quindicina d’anni di lavoro nel quale si sono alternati il disegno e la grafica. Il fondo monografico nato dalla donazione permette la valorizzazione di queste pratiche artistiche.

L’intensità delle opere dell’artista deriva dal controllo sull’assieme delle unità linguistiche, così come un poeta o un musicista controllano i suoni delle parole e delle note: l’analogia musicale si adatta particolarmente a un’arte basata, come quella di Giulia Napoleone, sulla combinazione di unità discontinue.

Anche l’acquerello, tecnica difficilmente controllabile vista la fluidità del veicolo, è piegata al rigore del linguaggio di Giulia Napoleone: le quantità di luce vengono graduate aggiungendo velatura su velatura e l’immagine è sostenuta, fino al principio degli anni Novanta, da una rigorosa architettura disegnativa. All’inizio degli anni Novanta la scansione geometrica dello spazio si stempera in morfologie più organiche nel ciclo dedicato all’acqua. Un più generale mutamento in questa direzione è ravvisabile nelle altre tecniche praticate dall’artista.

Biografia

Dopo un esordio legato alla musica e alla fotografia, Giulia Napoleone si rivolge alla pittura e alla grafica, incentrando la sua produzione sull’indagine della luce attraverso le numerose tecniche studiate e usate per tutta la sua carriera. Accanto all’acquarello e al disegno a pastello o ad inchiostro, Giulia Napoleone ha approfondito la ricerca sulle tecniche dell’incisione, in particolare l’acquaforte, il bulino, il punzone o ancora la maniera nera.

Dopo la sua formazione presso il I Liceo Artistico e l’Accademia di Belle Arti di Roma, e dopo le prime personali (1963, Firenze, Galleria Numero; 1964, Verona, Galleria Ferrari), l’artista ha l’opportunità di perfezionarsi nell’incisione presso importanti istituzioni come l’Istituto Nazionale per la Grafica di Roma (dal 1965) o ancora il Rijksmuseum di Amsterdam (1967). Questa formazione viene accompagnata da un gusto per i viaggi: a partire della fine degli anni Cinquanta, si rende frequentemente all’estero (Australia, Olanda, etc.).

Parallelamente alla sua produzione artistica, l’artista ha anche sviluppato una notevole attività didattica nel campo delle materie artistiche; ottenendo fra l’altro la cattedra di Discipline Pittoriche al I Liceo Artistico di Roma.

Giulia Napoleone (Pescara 1936),
Giulia Napoleone (Pescara 1936), "Doppio orizzonte", 1989, acquerello su carta Arches, 102 x 122 cm, donazione dell'artista 2001 © Museo Villa dei Cedri, Bellinzona
Giulia Napoleone (Pescara 1936),
Giulia Napoleone (Pescara 1936), "Sentiero di Urbino", 1983, pastello su carta Umbria, Fabriano, 70 x 51 cm, donazione dell'artista 2001 © Museo Villa dei Cedri, Bellinzona
Giulia Napoleone (Pescara 1936),
Giulia Napoleone (Pescara 1936), "Acqua VI", 1992, acquerello su carta Esportazione Fabriano, 76 x 56 cm, donazione dell'artista 2001 © Museo Villa dei Cedri, Bellinzona
Giulia Napoleone (Pescara 1936), "Doppio orizzonte", 1989, acquerello su carta Arches, 102 x 122 cm, donazione dell'artista 2001 © Museo Villa dei Cedri, Bellinzona
Giulia Napoleone (Pescara 1936), "Sentiero di Urbino", 1983, pastello su carta Umbria, Fabriano, 70 x 51 cm, donazione dell'artista 2001 © Museo Villa dei Cedri, Bellinzona
Giulia Napoleone (Pescara 1936), "Acqua VI", 1992, acquerello su carta Esportazione Fabriano, 76 x 56 cm, donazione dell'artista 2001 © Museo Villa dei Cedri, Bellinzona

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